CULTURA & SPETTACOLO
In 'Mille' in piazza Ciaia per Orietta Berti - Video
L'esercito di fan costituito da giovanissimi e meno giovani di Orietta Berti ha invaso piazza Ciaia
Fasano - Un singolo tormentone al primo posto in classifica e la copertina di Sorrisi e Canzoni di questa settimana sono risultati per i quali gli artisti più giovani firmerebbero carte false. Eppure Orietta Berti, 78 anni lo scorso primo giugno, è salita ieri sera sul palco di piazza Ciaia a Fasano con la semplicità della vicina di casa che ti suona il campanello per un caffè. E Orietta ne ha tanta di storia alle spalle. Il suo primo disco – su vinile, formato che sta vivendo una seconda giovinezza – è datato 1965. Da allora ha venduto in tanti paesi del mondo 15 milioni di copie, come suggerisce Wikipedia. Curiosando in rete, ci si imbatte in un ritaglio di giornale che la riguarda.
Corriere della Sera, 8 maggio 1962, la coppia Rossana-Orietta Berti si esibisce al Lirico di Milano in occasione del primo concorso della canzone di Milano, cantando “A mezza strada”. Quasi 60 anni fa! Circondata da una band di quattro bravi musicisti e con qualche piccolo aiutino grazie alle basi, la cantante emiliana ha offerto agli oltre mille presenti intervenuti a Fasano, uno spettacolo di ben due ore in quello che è il primo concerto del suo tour 2021.
La prima canzone è l'hit single del momento, “Mille”, incisa con due “star” del momento, Fedez e Achille Lauro. La sorpresa durante l'esibizione è Laura De Mola, organizzatrice della serata con la sua associazione Egnathia, che sale sul palco e si affianca alla Berti. Due ventagli tra le mani, movenze che replicano con bravura le immagini del video della canzone proiettate su uno schermo, Laura De Mola non sfigura affatto a fianco della star nazionale. Che stia per nascere una nuova coppia artistica?
La scaletta prosegue con “Quando ti sei innamorato”, la canzone presentata all'ultimo festival di Sanremo, “Dietro un grande amore”, l'ultimo pezzo scritto dal compianto Paolo Limiti con Giovanna Nocetti, canzone che dà il titolo anche alla raccolta di cinque cd pubblicata da Orietta Berti nel 2015.
Un salto nel passato con l'allegra marcetta “L'altalena” del 1969 e si ritorna al presente con “Il coraggio di chiamarlo amore”, canzone che l'artista aveva proposto per l'ultimo Festival di Sanremo (“non è piaciuta ad Amadeus”, come racconta dal palco) e che sarà contenuta nella nuova raccolta, prevista per il prossimo settembre. Ancora una nuova canzone, “Amore e disamore” firmata dal cantante e compositore di Rutigliano Alberto Anelli, che aveva già scritto il primo successo della Berti, “Tu sei quello”. La cantante riposa un po' la voce con “Frenesi”, incisa in origine con la Demo Morselli Orchestra e poi interpreta la suadente “Insieme a te”. La voce ferma, precisa, la Berti non sbaglia un colpo, non perde una intonazione e nonostante il “venticello dispettoso”, come lo definisce lei, riesce a gestire i fogli con i testi sistemati a fatica sul leggio. Parla e canta ininterrottamente e nonostante la calura estiva, Orietta non si disseta neanche con un bicchiere d'acqua! Parla amabilmente col pubblico come se avesse di fronte i suoi amici, con una semplicità disarmante; passa dal racconto della distorsione al piede, causata da un incidente domestico mentre inseguiva il suo cane (per la storia si chiama Otello) ai ricordi dei Festival di Sanremo. È il momento del suo primo successo, il già citato “Tu sei quello”, col quale nel 1965 vinse “Il disco per l'estate”. Si passa a una allegra canzone di Carosone, “Tu vuo fa' l'americano”, presentata dall'artista alla manifestazione “Napoli prima e dopo” e si continua con l'emozionante “Io che amo solo te”, canzone di Sergio Endrigo datata 1975. La canzone che segue è “Io potrei” di Federico Monti Arduini, alias Il Guardiano del Faro, che la Berti presentò al Festival delle Rose nel 1967. Osvaldo, celebre marito-manager della Berti, si aggira sul palco e controlla che tutto vada bene, osservando la consorte e spesso cantando insieme a lei. Per ogni canzone viene replicato il relativo video sullo schermo alle spalle dei musicisti, con le immagini dell'artista ripresa anche durante le sue innumerevoli apparizioni televisive. Il concerto prosegue con “Quien sera”, durante la quale si consuma qualche pasticcio tecnico, il nuovo brano “Senza di noi” che anticipa una nuova puntatina nella canzone napoletana di “'Na sera 'e maggio”, canzoni che mettono alla luce la potenza vocale di Orietta. Arriva “Via dei ciclamini” del 1971 che, come sottolinea la cantante, ricordava le case chiuse, poi la nuova “Io vivo di te” fino alla celebre “Io ti darò di più”, firmata Testa-Remigi, presentata al Festival di Sanremo del 1966.
Tra applausi e centinaia di telefonini a riprendere l'esibizione, la Berti si tuffa nei ritmi sudamericani con “Una rosa roja una rosa blanca”, per passare alla struggente “Quando l'amore diventa poesia” del 1969, che fu firmata da Mogol-Soffici e che l'artista presentò a Sanremo insieme a Massimo Ranieri. Si torna a Napoli e a Carosone con “Torero”, “Se mi innamoro di un ragazzo come te” del 1968 (“E' ovviamente il mio Osvaldo”, come sottolinea la cantante). I suoi successi sono riservati alla fine del concerto. Si comincia con la celebre “La voce del silenzio” (firmata da Limiti, Mogol e Isola, se ne ricorda una clamorosa interpretazione di Andrea Bocelli). Viene quindi proposta “Film (La mia vita è un film)”, che la Berti presenta così: “La mia vita è proprio stata come un film, a volte a colori, a volte in bianco e nero, a volte allegra e a volte molto triste, ma sono stata una donna molto fortunata sia nel lavoro che nella vita familiare”.
Arriva il momento scanzonatissimo della famosa “Tipitipitì”, con Orietta che ricorda le vendite-record di quel singolo targato 1970: 800mila copia nella prima settimana di pubblicazione! Per gli appassionati non passa inosservata l'informazione che la musica di questa canzone fu firmata dal celebre autore Daniele Pace, che di lì a poco avrebbe fondato gli Squallor... Il concerto sta per giungere al termine. Arriva “Non illuderti mai” del 1968, le atmosfere partenopee di “Guaglione” (1956) e l'immancabile “Finché la barca va” (1970), accolta da una sincera ovazione dai presenti e la bellissima “Il nostro concerto”, di Umberto Bindi, con il testo di Giorgio Calabrese che come ricorda Orietta Berti è stato un autore fondamentale per il suo successo. La chiusura del concerto è riservata dal brano che l'ha aperta, il tormentone “Mille”, molto atteso dai giovani fan di Fedez e Achille Lauro che hanno accompagnato i loro genitori in piazza Ciaia esclusivamente per poterla canta in coro con la Berti.
Grande successo per Orietta ma anche per Laura De Mola, tenace e piena di energia, che approfitta dei saluti finali sul palco per annunciare la rassegna “Libriamo tra gli ulivi”, organizzata con la sua libreria Mondadori, che partirà l'8 luglio nella masseria San Giovanni di Raul Bova. Un'estate così piena di proposte così diverse e interessanti, i fasanesi non la dimenticheranno facilmente.
Questa serata non la dimenticherà soprattutto il fasanese Adriano Argento, fan 'sfegatato' di Orietta Berti, che ha avuto l'opportunità di incontrare la sua artista preferita e di offrirle un ventaglio e un bellissimo bouquet di fiori.
Nota dolente da registrare per diritto di cronaca, un piccolo ritardo tecnico ha purtroppo fatto aprire non in orario i cancelli di ingresso creando una situazione di assembramento ai tornelli di ingresso, dove diverse persone hanno chiamato invano i Carabinieri.
N.G.
di Redazione
30/06/2021 alle 09:27:43
Leggi anche:
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela